Columnae Herculis: architetture di confine e strategie urbanistiche militarizzate
a cura di Giovanna Calvenzi
La ricerca di Saverio Cantoni affronta le strategie architettoniche e urbanistiche che coinvolgono la costruzione e il mantenimento del confine meridionale della zona demilitarizzata tra le due Coree.
Cantoni segue le barriere costruite lungo questo tracciato attraversando tre ecosistemi principali: ambiente marittimo, delta fluviale e terraferma. Suo obiettivo è studiare le tipologie architettoniche sviluppate per dare fisicità al confine più militarizzato al mondo.
La DMZ (zona demilitarizzata) attraversa la penisola coreana – come stabilito dagli accordi internazionali del 27 luglio 1953 – e si estende per 2 km. su ciascun lato del confine tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Il margine esterno della DMZ è caratterizzato da doppie recinzioni che impediscono l’accesso alla zona dove corre il confine vero e proprio, confine che diventa quindi invisibile, oltre linee invalicabili.
La brillante definizione coniata da Yehre Suh descrive il confine come imagined border nella sua drammatica dissoluzione visiva resa possibile solo grazie a imponenti opere infrastrutturali. Questo confine rappresenta una delle ultime vestigia della guerra fredda, sviluppato secondo parametri che conservano gli apparati estetici dei due opposti modelli economici che hanno segnato profondamente la storia del XXI secolo.
La ricerca di Cantoni vuole essere un contributo per un più ampio laboratorio artistico internazionale che prenda posizione a favore dell’unificazione e della ratifica di un accordo di pace bilaterale e definitivo tra la Repubblica Democratica Popolare di Corea e la Repubblica di Corea.