Richard Mosse, Nomads
La fotografia di Richard Mosse riesce a catturare bellezza e tragedia in contesti di guerra e distruzione. Mosse ha ripreso relitti di aerei nei più remoti luoghi del pianeta e in territori governati da Uday e Saddam Hussein ed ora occupati dall’esercito americano. La sua serie più recente, Infra, documenta l’andamento della guerra tra le fazioni ribelli e l’esercito congolese nella Repubblica Democratica del Congo.
La serie Infra è caratterizzata dall’uso di Kodak Aerochrome, una pellicola sensibile ai raggi infrarossi. La pellicola è in grado di registrare la clorofilla della vegetazione. Ne deriva che la lussureggiante foresta tropicale congolese si trasforma in un bellissimo paesaggio surreale di colore rosso e rosa. Mosse ha dichiarato durante un’intervista a The British Journal of Photography: “Volevo adattare questa tecnologia ad una situazione difficile, estremizzare le abituali convenzioni dei resoconti dei mass media ormai calcificati e sfidare così il modo tradizionale col quale si rappresentano questi conflitti dimenticati. Ho voluto fare un parallelo tra questa tecnologia di ricognizione militare e il suo uso nella fotografia per riflettere sul modo in cui la fotografia viene realizzata.”
Nel 2014 Mosse ha vinto il Deutsche Börse Photography Prize. Nel 2013 ha rappresentato l’Irlanda alla Biennale di Venezia con The Enclave, una videoinstallazione “immersiva “ a sei canali utilizzando una pellicola 16 mm a raggi infrarossi.
Come ha spiegato Mosse su CNN.com , l’opera costituisce un tentativo di portare “due parole opposte in collisione: il potenziale dell’arte a rappresentare storie talmente tragiche che nessun linguaggio può rappresentare e la capacità della fotografia di documentare tragedie specifiche e riuscire a trasmetterle al mondo”.