Erik Kessels, Unfinished Father
L’anno scorso mio padre ha avuto un ictus e da allora riesce a malapena a muoversi e a parlare. Prima che questo accadesse era un uomo estremamente attivo. Amava restaurare le vecchie Fiat 500 “Topolino”, una delle automobili italiane più amate nel mondo. Prima dell’ictus, aveva già completato il restauro di quattro automobili e stava lavorando alla quinta: un “guscio” riparato a metà e rimasto nella sua casa.
La mia idea è quella di trasportare quest’ultima “Topolino” a Reggio Emilia e mostrarla accanto alle fotografie che mio padre ha realizzato per documentare le operazioni di restauro. Questo progetto riguarda un uomo che – come il restauro della sua “Topolino” – resterà incompiuto, non finito. Mentre i film ci raccontano di finali lineari, spesso felici, la verità è che invece ogni cosa s’interrompe brutalmente, quasi a metà. Non importa quanto ci adoperiamo per fare piani accurati e quanto cerchiamo di portarli a termine con precisione, non c’è nessuna garanzia che questi riescano come abbiamo sperato.
In modo analogo, la “Topolino” non finita rappresenta la situazione di mio padre: era un uomo che non amava affatto lasciare le cose a metà e che voleva vederle finite. Possiamo cercare di controllare tutte le circostanze della vita, ma alla fine sono queste che controllano noi.
Erik Kessels