Alessandra Calò, Fotoscopia
a cura di Irene Russo
L’ospedale è un corpo fatto di tantissime vite, storie di uomini in prima linea o rimasti sempre dietro le quinte. Nelle “lastre” di Fotoscopia risplende la fulminante bellezza dei metodi diagnostici, esposta per celebrare la propulsione esplorativa dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e i cinquant’anni della sua sede.
Il luogo si manifesta in tutti i suoi aspetti, da creazione architettonica a struttura organizzata, da centro di ricerca a scenario di cambiamenti epocali. Nell’opera di Alessandra Calò trovano posto senza gerarchie le topografie d’archivio e gli schizzi esegetici dei dottori, gli screening mammografici e i pesci rossi della sala d’attesa. La ricerca dei materiali – condotta tra i reparti in decine di colloqui con medici, infermieri, tecnici e inservienti – ha seguito un approccio “domestico”, utile a rappresentare uno spazio dove la vita della comunità continua nei suoi ritmi quotidiani.
Catturate in prevalenza con l’ausilio dell’iphoneography ma stampate su vetro con metodi antichi, le immagini fotoscopiche di Alessandra Calò non accettano di rappresentare la realtà nei limiti della distanza digitale. Piuttosto tornano indietro nel tempo fino a recuperare il conforto del tatto, l’affabilità di una tecnica sapiente come quella del medico che comprende al tocco. In trasferta per un soggiorno speciale nella Galleria Parmeggiani, l’ospedale mostra le proprie viscere attraverso la fotografia.